Niente da fare, hanno ragione loro: il festival di Sanremo è veramente lo specchio del paese. E siccome l’Italia è un paese di merda, lo specchio di Sanremo raddoppia, appunto, la merda. Eccovi due (tra le tante, immagino, non ho avuto cuore di guardare tutto) perle italiane dall’Ariston.
Quella veramente grave è quella del voto politically correct alla canzone sui matti. Ma vi è mai capitato di vedere un matto in metropolitana o in giro per strada? Tutti a scansare, tutti a guardare con disgusto, tutti a inveire contro la legge Basaglia (che ha abolito i manicomi… in teoria). Ma poi tutti a votare la canzone, cellulare in una mano e fazzoletto nell’altra. Questa è l’Italia: invece di risolvere i problemi ci fai su le canzonette.
L’altra cosa è quasi simpatica, una cialtronata da Totò che vende la fontana di Trevi all’ignaro turista americano. Baudo solfeggia una canzoncina do-do-si-do-la e così via. Hunziker smiracola: “Pippo Baudo ha l’orecchio assoluto!” Vado al pianoforte, alzo il coperchio, suono il do: neanche parente. Baudo gorgheggia “doooo” ma sta cantando re. Poi intona la Marcia Turca, che è in la minore. Controprova pianoforte: niente da fare, sta cantando in tonalità di si. Una simpatica puttanata. Ma che bisogno c’era?
PER FAVORE FATEMI EMIGRARE. DOBBIAMO USCIRE DA QUI!
concordo pienamente, io mi sono limitato a leggere qualcosa tipo la hunziker che ha dichiarato “valgo quanto costo”. senza parole.
alla fine si è solo salvato il buon vecchio paolo rossi, la canzone di rino gaetano non mi è dispaiciuta, peccato però che l’abbia proposta in quella sede.
futsky