Nidi d’arac

Erano cinque anni che avevo voglia di sentire un concerto intero dei Nidi d’Arac, spesso accostati ai FF per attitudine al folk elettrificato e dancefloor. Avevo sentito solo tre pezzi in un concrto (con tanti altri gruppi) all’Alcatraz che mi erano piaciuti tantissimo (come dub master c’era Stefano Miele, forse il miglior dj etnico italiano. Bellissimo, tra l’altro, il suo nuovo album!). Finalmente arrivano alla Casa 139 e… mi vanno a suonare in acustico! Che peccato!

Il concerto è stato bello lo stesso: il batterista (che ha delle gran belle idee), e il bassista dubbettone hanno mantenuto un riferimento al breakbeat e al dub, e soprattutto Alessandro, Vera e gli altri “ci credono”, sono dentro la tradizione. Quindi bello. Ovviamente, però, così hanno meno energia, meno pacca, meno carica innovativa. La gente però ha gradito eccome. Milano è piena di leccesi che cantano le canzoni tradizionali… All’altro concerto ero andato con Medhin; a questo ero con Roberta, pugliese verace.

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