Visto che Monica mi tira in ballo (chiamandomi simpaticamente “Yamato”!) provo a partecipare a questa catena che riguarda Second Life. Si tratta di dire otto cose della propria seconda vita e di chiedere a otto bloggers di fare lo stesso. Ecco, dunque:
- Tutti i residenti più anziani hanno letto “Snow Crash” di Neal Stephenson e vedono SL come la realizzazione del metaverso descritto in quel libro. Il Black Sun, il locale più figo del metaverso, ha ispirato un numero impressionante di iniziative in SL, soprattutto nei primi tempi. In generale, si vede a occhio l’impatto culturale del cyberpunk, anche se oggi molto meno che in passato.
- SL è un luogo dove la nobile arte della conversazione è tenuta in somma considerazione. Una persona distinta in SL si riconosce non tanto dall’aspetto fisico dell’avatar (benché i truzzi si riconoscano al volo), ma dall’eleganza del digitare, dal chiamarti per nome, dall’usare le abbreviazioni (tipo “brb” per “be right back”, che vuol dire “scusate, torno subito”, o “Mr V” per “Mr Volare”, che sono poi io) solo quando hai un minimo di confidenza e non da subito.
- Per qualche motivo, mi è venuto naturale editare il mio avatar in modo da assomigliarmi abbastanza, difetti compresi. Non credevo di essere così affezionato alla mia carcassa!
- Molti veterani di SL preferiscono comunicare digitando testo che parlando al microfono.
- Se usi la chat voce procurati un buon microfono, o renderai agli altri abbastanza sgradevole parlare con te (“la SLetiquette di Mr. Volare”).
- La mia migliore amica in SL è stata per vari mesi una che faceva la prostituta (ma nella vita reale fa la contabile). In realtà usava SL per procacciarsi clienti, poi passava su Skype per la prestazione (questo era prima che i ragazzi di Linden Labs introducessero la chat voce). Si faceva pagare in Linden dollars, il che lascia pensare che il suo movente fosse più il divertimento che il lucro. Non sono mai riuscito ad appassionarmi al genere. Mi hanno assicurato che mi perdo molto.
- Per me SL ha acquistato un senso forte quando ho cominciato a pensare di usarla per lavoro anziché come luogo di cazzeggio. Io faccio il consulente e il musicista; viaggio molto, e lo faccio essenzialmente per parlare con gente fisicamente lontana (riunioni , seminari, interviste ecc.). Se si riescono a usare ambienti SL come metafora efficace di questi ambienti sociali RL, si potrebbero realizzare enormi guadagni di efficienza (meno tempo perso in viaggio), impatto ambientale (meno auto, aerei, treni…) e opportunità (possiamo interagire con gente che in RL ci è difficile incontrare). Per questo motivo sto facendo da alpha user a unAcademy (ne ho parlato qui).
- Secondo me, SL come idea è vincente. SL come piattaforma, invece, mi sembra abbia un sacco di problemi: poco intuitiva, lenta, farraginosa (non so neanch’io quanti messaggi tipo “wow, latency is really bad tonight” ho letto in quindici mesi). In più, anche se ultimamente Linden ha aperto il codice sorgente del client, la loro grid è ancora proprietaria, e quindi nessuno può metterci le mani per migliorarla. La butto lì: perché non proponiamo alla Commissione europea di lanciare un progetto di una piattaforma sociale 3D tipo SL ma open source? I ragazzi di IBM, Nokia e le altre imprese tutte “social” e “open innovation” e “wikinomics” , così vicine alla Commissione, sarebbero felici di dare un mano, ci scommetto. E anche noi italiani di SL.
Rilancio la palla a:
David Orban
Alberto D’Ottavi
I Maestrini
Leeander
Diego Bianchi
Clarita
Elena
Francesco D’Amato
(L’idea originale è di Mario Gerosa)
ti lascio gli auguri in RL!!
buon tutto!! ciaoooo
ho già scritto qualcosa sul mio blog about SL… eccola qua: http://www.clarita.it/8-things-about-my-experience-in-second-life/
causa portatile ormai alla frutta, la mia seconda vita lascia persino più a desiderare della prima. però dopo le vacanze, portatile nuovo, prometto di avere la buona volontà di dare seguito a questo post.
anche se non posso promettere di risordarmi di farlo :-/
update: portatile nuovo, ma ho appena scoperto che la scheda grafica Intel del macbook NON è supportata da SL (scelta sciagurata, considerando quanti macbook ci sono in giro tra i net-savvy)
per cui la mia esperienza di SL resta limitata a quanto (poco, tutto sommato) provato l’anno scorso.
condivido tutti i punti elencati, soprattutto il 7 e l’8, anche se ci sarebbe molto da discutere se possa funzionare la conferenza in SL visto che la teleconferenza non ha mai funzionato.
Mah… però io accedo tranquillamente con il macbook pro. Scheda diversa o la solita cosa che più o meno funziona ma non hai diritto a nesun tipo di assistenza?