Spero vi sentiate creativi, perché c’è una cosa divertente da fare: progettare un logo.
Funziona così: insieme a Giuseppe, Marco e altri faccio parte di un gruppo creato in seno al Laboratorio di politiche per lo sviluppo, uno spazio di ricerca e discussione del Ministero dello sviluppo economico. Questo gruppo si è posto l’obiettivo di mettere le persone che lavorano nelle cosiddette industrie creative (arti, cultura, web, hi tech) in condizioni di fare progetti di sviluppo locale, cioè di mettere a valore le loro competenze per creare economia e qualità della vita nei loro territori, soprattutto nel mezzogiorno. Per parlare con queste persone costruiremo un ambiente di lavoro multicanale, per cui faremo delle cose sul web, altre cose in Second Life, altre ancora offline. Il risultato di queste cose vorrebbe essere una nuova generazione di progetti di sviluppo locale, che creino sviluppo, coesione, fiducia, competenze locali; il nostro ambiente di lavoro non finanzierà nessun progetto, ma è in grado di aiutare chi avesse necessità di un finanziamento a trovarlo, sempre che il progetto sia forte.
Il progetto si chiama Kublai.
Invece di incaricare un grafico, abbiamo pensato di fare una specie di call pubblica: chi ne ha voglia disegni un logo e ce lo mandi entro il 30 marzo a progettokublai(((at)))gmail.com. Il gentlemen’s agreement qui è che, se ne troviamo uno che ci piace (e sono sicuro che lo troveremo!), riconosceremo anche economicamente – oltre che con menzione sul futuro sito – il lavoro del vincitore (1000 eurini). Le slides qui sotto contengono una specie di briefing scaricabile, per chi fosse interessato.
Un’altra cosa: visto che Contrordine non è esattamente il blog più letto del pianeta, qualcuno di voialtri bloggers di grosso calibro 😉 mi darebbe una mano a fare girare la voce? Potremmo iniziare da Giuseppe stesso e da Alberto, poi magari anche Luca, Antonio, Sergio, Clara, Giovanni, Elena, Valeria, Andrea, Veronica, chi altri? Forse potete aggiungere voi qualche nome… Grazie!
Avanti con le proposte allora, il 30 marzo è vicino!
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“blogger di grosso calibro” a me??? nn t deluderò… spargerò la voce nelle aziende materane inserendo questa notizia nella nostra (del cesp) newsletter 🙂
Oddio, grosso calibro… Comunque ho messo il link a questa pagina! bel progetto, peccato che sono negata per queste cose. Prima o poi farò un corso! 😉
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Pronti!
interesting…
In un panorama dove i concorsi spesso vengono fatti solo per la gloria, al massimo per un link, questa è una interessante iniziativa. Complimenti, la segnalerò anche sul mio sito.
pubblicato anch’io
🙂
piccolo il mondo, eh
sono cpitato qui e scopro di questo interessante progetto che si chiama come la mila socità.
come se non bastasse va in una direzione in cui credo molto, mi sembra di capire.
il networking fra creativi è uno dei mei pallini.
Pingback: Contest: un logo per Kublai - TomStardust.com
@ Lucio: ciao, già, forse ci siamo pure incrociati all’Innovation Forum, dove abbiamo per la prima volta presentato il nostro progetto e mi è capitato di vedere in giro il tuo biglietto da visita, “che strana coincidenza”, mi son detto… 🙂
grazie a tutti per il passaparola,
a presto
Marco
Pingback: A.A.A. cercansi « insights
Ciao Alberto. Già l’idea di un “call for logo” mi pare carina: non ho avuto modo ancora di leggere le slide del vostro progetto ma mi farebbe piacere me ne parlassi, con alcuni amici stiamo partecipando ad una borsa di studio presentando un progetto che potrebbe collegarsi anche con la vostra iniziativa. Un caro saluto.
Carina l’idea, forse.
Mi permetto di dissentire un po’. Postare un annuncio il 19 marzo e chiedere la consegna il 30 vuol dire contare su presunti ‘creativi’ che non abbiano molto altro da fare oltre che navigare alla ricerca di queste occasioni. Considera anche le feste di Pasqua in mezzo, che magari qualcuno passa con famiglia o ‘chi vuoi’, e ci sarebbe appena il tempo di farsi venire un’idea decente per non averne poi per concretizzarla.
Tanto di cappello al riconoscimento di 1000 euro rispetto a una semplice menzione o presunta gloria, come qualcuno diceva , ma questi concorsi -lo crederei se non ti conoscessi, Alberto- spesso si fanno per avere “n” proposte a prezzo zero e poterne sceglierne una tra le tante, contro le 2 max 3 che ti farebbe uno studio creativo per quel prezzo. Ri-forse.
Facendo un confronto con il campo creativo ‘musicale’, che ne penseresti se la squadra sportiva “X” o l’ente “Y” commissionasse un ‘inno’ con medesime modalità e tempi?
Troppo poco tempo?
Basso compenso?
Buono solo per ‘creativi’ precari, disoccupati o improvvisati?
Me la tiro troppo?
Con affetto, Ari 😉
@ Ari (e altri che ci hanno scritto) Noi siamo un piccolo progetto che non ha esigenze di fare il superlogo che si vede a distanza sugli scaffali affollati dei supermercati. Ci serve qualcosa di funzionale da mettere in home page, ma la comunicazione in questa cosa la facciamo soprattutto con lunghi e noiosi (ma necessari) ragionamenti uno-a-uno o uno-a.pochi, non con il linguaggio della pubblicità. Di conseguenza, non abbiamo mai pensato che la nostra proposta potesse interessare a grandi agenzie potenti e costose, e speriamo di non avere offeso nessuno pubblicando questa cosa su un paio di blog. Se è così, ovviamente, mi scuso a nome di tutto il gruppo
come è andata? aspettiamo il resoconto 🙂
Buongiorno a tutti, Ari ha sollevato una questione importante.
Realizzare un logo é un lavoro, esattamente come riparare un rubinetto che perde.
Tutti questi lavori si pagano. Se ti si rompe un rubinetto chiami l’idraulico, non fai un corcorso pubblico e “premi” con 1000 eurini il logo più carino, perché il blu ti piace tanto o perché il fiorellino é meglio della stellina.
Saper utilizzare un programma di grafica non significa essere un grafico.
Essere grafico é un mestiere, che si impara con tanti anni di studio, con l’applicazione nel lavoro di tutti i giorni, una cultura visiva enorme e una costante curiosità.
Il progetto di un logo puo’ costare dai 300 ai 500€, non vi conviene rivolgervi direttamente ad uno studio grafico e farvi fare un progetto come si deve piuttosto che spendere il doppio facendo lavorare tutti gli altri gratis.
Per favore cerchiamo di avere tutti un po’ più di rispetto per i grafici italiani che lavorano 45 ore a settimana per stipendi da fame.