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Muoversi senza viaggiare

Un altro giorno di viaggio aereo, in cui il problema principale è la noia. Quattro ore di volo da Reno a Chicago, poi tre ore di coincidenza – più due di ritardo – e due ore di volo da Chicago a Detroit. Una cosa che ci succede in questi casi è non sapere più che ore sono, anche perché Chicago è due ore avanti rispetto a Reno, una indietro rispetto a Detroit e sette indietro rispetto all’Europa. O forse viceversa. Comunque si sta molto seduti, si passano un sacco di metal detectors, si mangia male e si beve molta acqua per combattere la disidratazione causata dall’aria condizionata. All’aeroporto di Chicago hanno addirittura messo un centinaio di brande da campo per permettere ai viaggatori stanchi di riposarsi! Non molto romantico, come viaggio. Immagino che sia uno dei tanti mali necessari della vita di tour.

Moving without travelling

Another day of air travel, in which our main problem is fighting boredom. A four hours flight from Reno to Chicago, then a three hour connection plus a two hours delay, then a two hour flight from Chicago to Detroit. One thing that always happens to us in these cases is we lose track of what time it is, also because of crossing several timelines: Chicago is two hours ahead of Reno, one behind Detroit and seven behind Europe, or maybe the other way around. Anyway we sit down a lot, we go through a lot of metal detectors, we eat airport food and we drink plenty of water to fight air conditioned-induced dehydration. In Chicago airport they even put down a couple hundred camp beds for weary travelers! That tells you a lot about air traveling these days. Not much in terms of a romantic journey-making. I suppose it’s just another necessary evil in tour life.

On the road again (Italiano)

Solo con il Blissfest a Harbour Springs ho avuto davvero la sensazione di essere in tour. Ci vuole sempre un po’ per prendere l’onda! Siamo stati forse sei ore in un festival che dura l’intero fine settimana, ma è andata benissimo: abbiamo fatto due concerti, l’ultimo dei quali – sul main stage – ha veramente fatto ballare tutti, tutto il pubblico, tutta la crew, quelli dell’ufficio amministrativo, tutti. Alla fine abbiamo firmato autografi per mezz’ora buona e siamo risultati – guarda un po’ – il gruppo che ha venduto più CD del festival. Ancora stamattina, riconoscendoci al diner dove ci eravamo fermati a fare colazione, un signore ha voluto pagarci il conto.

Siamo tornati a Detroit. La prossima tappa è Reno, Nevada, una città e uno stato in cui non abbiamo mai suonato.

We are now back in Detroit. Next it’s Reno, Nevada, a city and a state we’ve never played before.

On the road