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Civic hacker manifesto: can you help?

On November 19-20, 2009, the EU ministerial conference will define the main priorities of e-government in the next three years.

David Osimo, whom I hold in high esteem, is coordinating an effort to bring to Malmö the voice of citizens 2.0. I think he has the traction to do that, especially since his Public Services 2.0 – with a highly successful workshop held in March in Brussels – showed the European Commission that there is a new generation of state-of-the art European e-gov projects, and that the people who run them are connected in a scene. As I’m writing this and only for a few more days – a very international group of people who care about this issue are collaborating in writing a European civic hackers manifesto. If you care too, join us: just go here and get busy.

Dall’e-government all’e-sberleffo (intelligente)

evasori

Sono assolutamente affascinato da evasori.info, un’operazione geniale fin nell’URL. Se il ristorante non ti fa lo scontrino, o il dentista ti chiede i contanti, puoi segnalare l’evasione qui. La segnalazione rimane anonima sia per chi la fa che per l’evasore, ma contribuisce a un grande progetto: una mappa crowdsourced dell’evasione fiscale del Belpaese. E gli italiani collaborano, e come: finora siamo a 11 milioni di euro evasi segnalati e georeferenziati.

Questa cosa, secondo me, è squisitamente italiana. Pensateci un attimo: gli inglesi fanno Fixmystreet (segnalazioni alle autorità locali di necessità di interventi di manutenzione) o Patientopinion (cittadini che parlano della loro esperienza di pazienti del servizio sanitario nazionale). In queste iniziative il cittadino si rivolge  alle amministrazioni pubbliche perché intervengano per migliorare i servizi pubblici; ed esse, infatti, le finanziano. Evasori.info non sembra rivolgersi a nessuno in particolare, sembra una bravata alla Amici miei (“Costruiamo insieme una mappa di questo fenomeno sociale!” dice il claim del sito). E’ come se non ci fosse nessuno, là fuori, ad ascoltare. Le iniziative britanniche, insomma, sono pezzi di governo, o almeno di governance; evasori.info, invece, è un geniale, italianissimo sberleffo, e come tale rischia di non lasciare tracce, di non avere impatto.

Come fare e-government 2.0 (government di qualunque tipo) in un paese caratterizzato da scarso senso civico e sfiducia nelle istituzioni? Ne parleremo con David, mercoledì 6 maggio. Nel frattempo, segnalate, mi raccomando. Qualcosa resterà.

(Hat tip: David Osimo Linnea)

Innovatori PA vs. Public Services 2.0

Su consiglio dello steering committee di Kublai, ho deciso di partecipare al Barcamp Innovatori PA, che si tiene a Roma ed è collegato con il Forum PA.

Gigi Cogo ha pensato di chiedere agli iscritti dei video sulle loro aspettative e sui loro interessi nel partecipare al Barcamp. Sembra un gioco innocente, ma come sempre il diavolo è nei dettagli: il successo di Public Services 2.0 è stato nel centrare esattamente il posizionamento tra alterità culturale (la cultura hacker è assai lontana da quella degli eurocrats bruxellesi) e disponibilità al dialogo. La commissione europea ha capito tutto: cioè che “noi” siamo diversi da “loro”, che questa diversità comprende la padronanza di concetti e strumenti per “loro” interessanti, che “noi” non siamo in alcun modo subalterni a “loro”, ma che siamo apertissimi al dialogo. Il risultato è stato una giornata utilissima, in cui non ci sono state autocensure di sorta ma in cui il clima era assai costruttivo. E quindi funzionari very senior hanno partecipato e preso appunti.

Provo a dare un piccolo contributo al posizionamento culturale di Innovatori PA. Visto che il versante del dialogo è ben presidiato (il ministro Brunetta è stato invitato sia da Gigi che da Nicola), mi sono orientato sull’alterità culturale. Mi è venuto fuori questo video, il mio primo approccio a quello che i miei amici americani chiamano con affetto “inspirational bull%#it”

🙂