Il tour di 40 anni è partito stasera: gran bella atmosfera, sala piena e anche gli errori (ne facciamo, ne facciamo) sono l’occasione per farsi due risate. Cisco ha avuto un’idea geniale per la sigla iniziale, che si capisce guardando il video.
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Vecchi amici, a quarant’anni
E così, ho passato un fine settimana con Cisco e Giovanni, in una casetta della bassa reggiana assediata da un nebbione impressionante. Abbiamo rievocato i vecchi tempi e ci siamo confrontati su quelli nuovi, abbiamo riso, cucinato (Cisco) e bevuto. E soprattutto abbiamo suonato insieme, cercando l’assetto di un concerto che nasce disarmato e fragile (due chitarre acustiche, una fisarmonica, una voce), e va incontro al mondo con quel poco che ha.
E’ stato bello, dopo oltre dieci anni, provare con Cisco e Gio. I miei vecchi compagni di palco hanno macinato vittorie e sconfitte rimanendo sempre due belle persone, e sono orgoglioso di chiamarli miei amici. E mi è venuto in mente l’Ulisse di Tennyson, in particolare la parte finale. Mi sono permesso di ritradurla perché in rete ho trovato solo la traduzione di Pascoli, bellissima ma dal linguaggio un po’ troppo datato, perfino più di noi. La dedico a Cisco e Gio, e a tutti noi quarantenni che non abbiamo ancora mollato il colpo.
[…] Venite, amici: non è troppo tardi per cercare
Un mondo nuovo. Spingete, state ai remi, e solchiamo
le onde mormoranti; ché ho deciso
Di andare oltre il tramonto, dove svaniscono
Le stelle occidentali, finché muoia.
Può darsi che ci inghiottano gli abissi:
Può darsi che approdiamo alle Isole Felici
E incontriamo, di nuovo, il grande Achille.Abbiamo perso molto, molto resta; certo,
Non abbiamo più quella forza che a suo tempo
Scuoteva cielo e terra. Ma ciò che siamo, siamo:
La stessa tempra nei cuori degli eroi,
Resi deboli dal tempo e dal destino, ma decisi
A lottare, cercare, trovare, e non arrendersi.
Buoni propositi per il 2010: fare un tour con Cisco e Giovanni
Da giovane suonavo in un gruppo, i Modena City Ramblers, che ha avuto un certo successo. E anche una cosa in più: per un breve tempo, nella seconda metà dei ruggenti anni 90 (Stiglitz dixit), è stato una (piccola) band generazionale.
Erano anni interessanti. La gente si arricchiva in borsa con il boom delle dotcom, Mani Pulite spazzava via la prima repubblica e i viaggi aerei a basso costo ci permettevano di visitare luoghi mai visti prima. Era un tempo di ottimismo e di espansione degli spazi di libertà. Era il nostro tempo.
Poi, negli anni 2000 i finanzieri hanno creato e poi fatto scoppiare bolle tossiche; la seconda repubblica è diventata quello che sappiamo; e i viaggi esotici sono venuti associandosi alle perquisizioni negli aeroporti e alla prostituzione infantile. Si costruisce e si lavora ancora, ma senza facili ottimismi, con la guardia alta e parecchie cicatrici; e se si può credere in qualcosa, questo qualcosa sono le persone. Non tutte.
Quasi tutti i fondatori se ne sono andati dai Modena City Ramblers. Io ho lasciato a maggio del 2000.
E nel 2010, Cisco, Giovanni e io torneremo a fare un tour insieme, dopo oltre dieci anni (l’ultimo fu a fine 1999). Non si tratta di una reunion (Cisco è l’unico che fa ancora il musicista di professione, Gio e io facciamo altro e ci sta bene così), e nemmeno di nostalgia, grazie. Abbiamo voglia di tornare a confrontarci con noi stessi, con la nostra generazione e con quelle che sono venute dopo: raccontando la nostra storia, che poi è quella di molti, attraverso le canzoni vecchie e quelle nuove. Senza nasconderci gli errori, e sono tanti, ma con l’orgoglio di non avere mai, mai seguito l’andazzo.
Il concerto si chiamerà “40 anni” in onore di una vecchia canzone e della nostra età attuale (facile). Prime date a febbraio. Non ho ancora nemmeno un sito a cui ridirigervi, state in contatto.