(Nello spirito dei Fiamma Fumana)
Dopo essermi guardato un po’ in giro, ho deciso che il mio contributo al festeggiamento dei 150 anni dell’unità d’Italia sarebbe stato sul fronte della sprovincializzazione. Siamo un paese dall’antica e ricca cultura, cresciuto nello scambio continuo con le altre culture e gli altri popoli — dai viaggi cinesi della famiglia Polo agli studi londinesi del Conte di Cavour. In questa fase difficile tendiamo forse un po’ troppo a ripiegarci sui localismi, a concentrarci troppo gli uni sugli altri, e così rischiamo di perdere di vista le immense risorse culturali e umane appena oltre il cerchio della nostra attenzione; per non parlare di quelle che stanno qui e vivono con noi, ma non sono riconosciute come “produzioni locali”.
E così, con un piccolo gruppo di milanesi che vengono da tutto il mondo ci siamo messi a organizzare una festa per onorare la diversità del nostro paese e della nostra città. Si chiama Vuka, che in zulu significa “alzati, svegliati”; si terrà domani sera, martedì 22 marzo alle 22 (puntuali!), alla Casa del Pane di Corso di Porta Venezia 63 (mappa). È una club night dove si balla al suono dei club più trendy di Lagos, Karachi e Barletta; e dove i milanesi di qualunque provenienza sono benvenuti e rispettati, e qualunque modo di essere milanese è celebrato. Con Medhin (Milano–Asmara), Nadia (Stoccolma-Khartoum-Addis Abeba), Dan (Johannesburg) e Davide (Verona-Sydney-Osaka) vi aspetto per ballare la musica del mondo in uno spazio dove tutti sono benvenuti, e dove i diversi modi di vivere Milano sono il carburante della festa.
Siete tutti invitati! Da qualunque parte del mondo veniate, in qualunque luogo abbiate il vostro cuore, se siete qui e date cervello ed energia alla nostra avventura comune siete a casa vostra. Per saperne di più (e farvi un’idea della musica su cui balleremo insieme), passate dalla nostra pagina Facebook. Grazie al Festival del cinema africano che ci ospita nel suo spazio.